CONSIDERAZIONI DELL’ANNO SCOLASTICO SOTTO COVID 19.
Cari studenti,
Vi scrivo quale docente – ed in questo mi sento di esprimermi a nome di una discreta fetta della classe docente.
Per tre mesi, potremmo dire lunghi mesi in quanto sembrava non passassero mai, abbiamo fatto del nostro meglio con i video incontri del mattino. Intanto ci siamo adattati ad una realtà non molto consona a noi, forse più vicina a voi: l’informatica. Inoltre nei primi contatti abbiamo cercato di costituire un ponte di continuità, stando vicini ai vostri timori, le vostre incertezze, le vostre paure: che in fondi erano anche nostre e delle vostre famiglie.
Come secondo punto abbiamo tentato di costituire un secondo ponte di continuità, questa volta culturale e magari anche scolastico. Abbiamo cercato di proporvi spiegazioni, approfondimenti, materiale didattico, oltre alle insostituibili verifiche – sia orali che talvolta anche scritte.
In tutto ciò vi abbiamo fatto capire che c’eravamo, che la scuola c’era, che non avevamo chiuso i battenti alla realtà di chi ci ha voluto seguire.
Siamo stati lì, ogni mattina puntuali, per cinque giorni alla settimana, a rimanere con voi, a mantenervi impegnati ed attivi. Ed il pomeriggio lo abbiamo trascorso a programmare e riprogrammare, a cercare approfondimenti, a correggere i vostri lavori, a intuire nuove idee per voi tutti. Abbiamo anche speso del tempo ad incontrarci tra noi docenti con la partecipazione attiva dei dirigenti scolastici, per cercare di partorire il meglio per voi. Addirittura alcuni istituti hanno indetto riunioni di consigli di classe con la partecipazione, sempre in video conferenza, dei rappresentanti degli studenti e dei genitori.
Lo sforzo è stato grande, il successo c’è stato e soprattutto… non ci siamo persi di vista.
E’ certamente il caso di considerare tutto quello che è stato detto contro i docenti e la scuola in generale un inutile veleno che dovrebbe ritornare addosso a chi lo ha lanciato.
La scuola ha continuato, è stata un sereno successo, sempre considerando le enormi difficoltà nelle quali si è trovata: senza se e senza ma.
Una conferma della insostituibilità della scuola di Stato.
Rifletteteci ragazzi, e ci riflettano anche i genitori.
Mario Procopio
Docente scuola superiore
Nessun Commento