LA NOSTRA SCELTA DEI DOCENTI MADRELINGUA

Da anni, oramai, con il massimo e più sereno convincimento, abbiamo operato la scelta dei docenti madrelingua “UK resident” che non parlano (e né vogliono parlare!) la lingua italiana. Per interfacciarsi con loro tutti i nostri allievi (e compresa la nostra segretaria Jessica) sono costretti a comprendere la lingua inglese ed esprimersi in inglese.
E’ certamente una scelta coraggiosa ma che, alla fine, risulta vincente solo se i nostri allievi la condividono.
Dobbiamo tuttavia riscontare, purtroppo, che vi sono ancora sacche di resistenza che vedono taluni genitori, taluni allievi, arroccati nella posizione di rifiuto o comunque di seria difficoltà ad avere a che fare con questi docenti… per il sol fatto che non parlano italiano! Si interrogano come insegnino la grammatica (come fosse il latino), come fanno a spiegarsi, cosa accade se non riescono ad effettuare una traduzione “ad litteram”: insomma, il classico pelo nell’uovo. Dai curricula di tali docenti noi leggiamo che hanno insegnato inglese a tutti i livelli in paesi come Cina, Taiwan, Corea, Sud America, Giappone, Grecia, Russia. Eppure non si sono trovati difronte a problematiche di varia natura perché non parlavano il cinese, il russo, il portoghese, il greco, lo spagnolo. Lo stesso sarebbe allorquando si fanno i soggiorni studio all’estero con il corso di inglese ivi incluso: nessuno studente partecipante si chiede se e perché l’insegnante parla/non parla la sua lingua. Spesso taluni gruppi o college sono internazionali, e i frequentanti sono di più nazionalità. Nel nostro soggiorno studi a Loughborough (estate 2017) erano presenti ragazzi di 6 o 7 nazionalità. I gruppi erano variegati, e talvolta le classi erano formate da allievi provenienti da diversi parti del mondo. Ovviamente non è il caso di pretendere che questi poveri docenti inglesi debbano/possano parlare in 6 o 7 lingue straniere: assolutamente no!
Allo stesso modo noi: con ENGLISH CENTRE e coi nostri docenti portiamo gli allievi in Inghilterra, obbligandoli a dimenticare l’italiano nel corso della lezione, e sforzarsi di fare del proprio meglio ad esprimersi.
Vale la pena, comunque, qui ricordare che da un paio d’anni le tendenze in tal senso vanno cambiando. C’è, intanto, una maggiore accettazione ed un migliore gradimento nei confronti dei “madre lingua non parlanti italiano”. Cominciano ad essere sempre più le famiglie che si affidano a noi proprio per questo. Anche il numero dei ragazzi che iniziano a gradire questa “categoria particolare” di docenti comincia ad aumentare, anche perché si sentono privilegiati, oltre a vivere la genuinità della comunicazione viva in lingua inglese. A questo si aggiunga, addirittura, una nuova tendenza relativamente ai soggiorni studio all’estero. Cominciano ad esserci, timidamente ma sempre più, genitori i quali chiedono di poter inviare i propri figli in campus on studenti provenienti da varie ed altre nazionalità.
Ciò per permettere/obbligare i propri figli all’uso della lingua inglese, oltre ad aprire molto più gli orizzonti culturali, civili, di socializzazione.
Siamo stati forieri di questo cambiamento e ne siamo orgogliosi. Tra un anno o due avremo per certo, nuovi adepti, più adesioni, maggiore condivisione delle nostre scelte.
Ne siamo certi.

Nessun Commento

Scrivi un commento