Prove INVALSI: Il Ministero (e i presidi!) contro tutti!
Quest’anno è stato davvero un anno speciale per le prove INVALSI.
Nel passato, in un primo tempo erano state temute, perché mettevano paura; successivamente era apparsa l’incongruenza tre un esame quasi a scatola chiusa (se non a sorpresa), che mirava ad indagare su saperi più alti di quelli insegnati nella scuola di Stato. Corrispondeva al periodo in cui Brunetta e Gelmini davano contro la classe docente, e questo taglio di tali prove era molto funzionale alle loro accuse. Quindi i marchiani errori in alcune situazioni d’esame facevano emergere quanto poca era la professionalità in esse. Su queste prove si è detto e scritto di tutto, anche cose offensive che ci andrebbe di condividere, ma visto che occupiamo un ruolo terzo in quanto non coinvolti, evitiamo di esprimere giudizi. Ciò non toglie l’inutilità degli stessi, non altro per quanto questo istituto costa allo Stato. E se mettiamo che questi soldi vengono sottratti alle già piccole casse del Ministero dell’Istruzione, è chiaro che la rabbia monti. Ad ogni modo questo del 2015 è stato l’anno in cui tutte le componenti della scuola hanno manifestamente dichiarato il loro dissenso su tali prove. Vogliamo iniziare tenendo in considerazione, per prima, le cavie sulle quali tali prove vengono tentate: gli studenti. Alla luce dei programmi chi di norma, con la buona pace di tutti, la stragrande maggioranza delle scuole italiane svolge e riesce ad effettuare, considerate anche le esperienze recentissime dei compagni che li hanno preceduti, certamente il giudizio degli alunni dovrebbe certamente essere tenuto in considerazione. A questo coro si unisce anche quello delle famiglie, che vivono anch’esse questo orribile disagio, verificando dalle esperienze dei propri figli la valenza inopportuna. E, se non bastasse, vi è il giudizio tecnico dei docenti, che in più situazioni hanno bocciato questi test, giudicandoli inopportuni ed inefficaci. Ed allora, a questo punto, cosa vuole di più il MIUR? Ha una ghiotta occasione per meglio investire questi fondi e che fa? Li mantiene, li impone, forza la ano per il tramite dei presidi (ora dirigenti!). A questo punto, viste le insistenze, un sospetto verrebbe. Avendo avuto per scontato da parte di tutto il mondo della scuola queste prove risultano inutili, perché mai il ministero dovrebbe insistere? Perché mai, per quale inspiegato mistero si vuole forzare la mano? Se tutti, ma proprio tutti, hanno espresso dei dubbi su questi test, perché stare ad insistere, non foss’altro per le altissime spese a fronte sostenute? Un motivo non è dato. Una ragione pare non vi sia, eppure si insiste! A cosa si deve pensare? E’ il caso di rispolverare un modo di dire del politico italiano Giulio Andreotti, quando diceva “…pensare a male è peccato, ma si indovina sempre ()”!
Forse si. Non sappiamo e non vogliamo sapere cosa ci sia sotto l’Invalsi, ma non ci si può impedire di pensare e sospettare. Ed in un periodo in cui si pensa, si sospetta, e si hanno certezze su imbrogli e mazzette (Expo compresa), lasciate che il nostro pensiero divaghi. E lasciate anche che sia il vostro a divagare. E magari cercando, investigando, ricercando, si arriverà a qualche reale risultato. Per intanto anche noi diamo il nostro giudizio negativo sulle prove Invalsi!
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