“SIAMO TUTTI TOLLERANTI FINO A QUANDO NON INVADONO IL NOSTRO GIARDINO….!”

Il titolo sopra è un motto anglosassone caratteristico quanto originale. Da questo partiamo per rifarci ad un post che riguardava gli extracomunitari; dell’intolleranza contro di loro (che sembra abbia abbracciato anche i meridionali), ma anche del fatto che in molti luoghi di lavoro sono presenti centinaia di extra comunitari in ogni ruolo, in ogni salsa, ad ogni condizione. Ma quello che fa spavento in Italia, soprattutto al Sud, è il fatto di come queste persone siano sfruttate, sotto pagate, non assicurate, maltrattate: una vera vergogna. Gli extra comunitari, tuttavia, sono presenti in molte altre nazioni, ed in alcune d’esse hanno vera dignità. Prendiamo ad esempio la Gran Bretagna, Londra (quasi che ci sentiamo di casa lì). Se consideriamo Oxford Street, una via stracolma di negozi (grandi e piccoli), ristoranti e bar, pub e grandi magazzini, possiamo avere un perfetto taglio. Un tempo queste persone conducevano piccoli negozi di alimentari e frutta (con giornali, sigarette ed altro). Non è fuori luogo, adesso, trovarli alla guida di altri negozi di souvenir, bevande, ristoranti, negozi di abbigliamento trend ed in pelle. Si, avete capito bene: loro possiedono e conducono esemplarmente negozi in pieno centro a Londra, senza essere maltrattati, sottopagati, sfruttati, tutti non in attività in nero e non dichiarate. Ma torniamo a noi italiani, ed in particolare considerazione al Sud. Ci fa comodo avere tutta gente che manteniamo con poco, la sfruttiamo, la maltrattiamo. Tutti abbiamo bisogno di questi extracomunitari; ma nessuno che li voglia! Tutti li “prendiamo in fitto” per giorni (con picchi di mesi ed anni – in caso di badanti per persone anziane!), ma nessuno che li tolleri, e tutti favorevoli ad ogni proposta di legge che li mandi via. Forse non ci rendiamo conto di quanto difficile (se non impossibile) la nostra vita sarebbe se spedissimo i nostri rumeni, ucraini, indiani ed altri di diverse nazionalità, alle nazioni di provenienza. Ma al contempo tutti vorremmo una legge che regoli il soggiorno qui da noi di queste persone. Ovviamente si dovrebbe partire dal fatto che dovremmo regolarizzarli sotto il punto di vista lavorativo, con regolare assunzione, stipendio, contributi, ferie, diritto alla malattia. Ed è qui che inizierebbero i veri mal di pancia. Nessuno è disposto a regolarizzare il proprio dipendente (sia esso operaio, muratore, falegname, badante, collaboratore in genere), per dare seguito ad una legge che mantenga in Italia gli extracomunitari registrati, rispedendo al mittente gli altri. Ma purtroppo una selezione va pur fatta, e se siamo noi cittadini a non collaborare….allora non lamentiamoci. Non possiamo pretendere che sia lo Stato a lavorare e noi a sfruttare. In fondo fa comodo a tutti sotto pagare gli extracomunitari, trattarli senza diritti e senza tutele, risparmiare alle loro spalle e poterci permettere questo ed altro! Se la vita comoda, la vita agiata, la bella vita, ovviamente pagando poco, ci piace,, allora dobbiamo tenerci anche gli extracomunitari. Liberi, incontrollati, ma al buon bisogno da noi schiavizzati, usati, malpagati. E’ il caso di botte piena e moglie ubriaca.

Nel momento in cui ci decideremo a prendere questo discorso sul serio, dando dignità a queste persone, forse proprio queste persone non avranno bisogno di rubare, di commettere piccoli crimini, di rendersi autori di varie azioni di disturbo. Esattamente com’è in tanti altri stati, soprattutto al Nord Europa. Già proprio i paesi nordici possono essere di esempio e supporto a noi. Ma ci riferiamo al Nord Europa, non ai leghisti del Nord Italia: lì è tutto sbruffoneria, nient’altro!

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